La preparazione in Messico. Aguascalientes #2, Come scegliere il velodromo?

Pubblicato da R2R il

Perché il Messico? Perché Aguascalientes?

Di fronte a una scelta a volte non esistono risposte logiche; ci si affida a motivi prettamente personali, all’istinto, al feeling, alle sensazioni. Questo vale anche per la scelta del velodromo. Ma Vittoria Bussi è una matematica e difficilmente lascia qualcosa al fato; per quanto la conosco io, mai.

Scelta del velodromo : cuore e calcoli

Quindi entrano in gioco le valutazioni, il soppesare attentamente ogni variabile. E’ così che siamo finiti ad Aguascalientes, dove la magia del luogo, legata alla rilassatezza e cordialità della gente che ci vive (“Aguascalientes, la Ciudad de la Gente Buena” si legge a caratteri cubitali entrando in città provenendo da Ovest) si somma agli elementi oggettivi: per esempio la perfetta densità dell’aria e la temperatura ideale per il tentativo del record dell’ora. Ciliegina sulla torta è proprio il velodromo, straordinariamente veloce. Qui Campenaerts ha battuto il record di Wiggins nel 2019. Tra l’altro c’è anche un po’ di Italia: da qui proviene il tetto, composto di una tela speciale che non genera vento all’interno della pista consentendo all’atleta di esprimere al meglio le proprie potenzialità. Infine, e non è cosa da poco, c’è il cuore: qui ad Aguascalientes abbiamo fatto il record nel 2018. Insomma, tra elementi “scientifici”, affettivi e di ospitalità, ci sentiamo decisamente a casa.

“Aguascalientes, la Ciudad de la Gente Buena”

si legge a caratteri cubitali entrando in città

Un altro elemento fondamentale è la quota, che determina la densità dell’aria e quindi la resistenza aerodinamica. Sempre parlando dell’aria, anche l’umidità gioca un ruolo importante: e quindi il clima e la stagione influiscono sulla selezione.

Ci sono poi altre caratteristiche da tenere in conto: l’inclinazione della pista varia molto da un velodromo all’altro, di solito tra i 20 e i 50 gradi; alcuni hanno una corsia interna in piano, detta apron, mentre altri hanno una lieve inclinazione su tutta la larghezza. Alcuni sono lunghi 250 metri, altri 200, altri più lunghi. Insomma, i velodromi nel mondo sono centinaia, ma non ne esistono due uguali: ognuno ha la sua personalità, e ogni atleta ha il suo feeling con diverse piste.

C’è legno e legno

Scienze dei materiali

Ovviamente anche il pavimento è fondamentale. Di solito per quelli all’aperto, che devono essere più resistenti, si usa il cemento. Che però è più lento, oltre che più pericoloso in caso di cadute. I velodromi coperti hanno solitamente piste in legno, il materiale più scorrevole; ma anche in questo caso bisogna fare molti distinguo, perché c’è legno e legno. Di solito si sceglie in base alla tecnica costruttiva e al tipo disponibile in zona, ma non è sempre così: ad esempio nel Velodromo in costruzione in provincia di Treviso verrà utilizzato il larice siberiano, usato nei principali velodromi del mondo, dall’Inghilterra al Canada. Proprio qui, effettivamente, sono nate delle polemiche a seguito dell’importazione del larice, dato che il Canada è coperto da foreste (soprattutto di conifere). Altri velodromi hanno scelto altri legni, come l’Afzalia africano. Il punto è che solo il larice siberiano ha le giuste caratteristiche di robustezza e flessibilità, che è necessaria per costruire le sezioni paraboliche.

Scienze logistiche

Oltre a questi elementi tecnici ci sono aspetti logistici da tenere in considerazione: in alcuni velodromi non è possibile avere a disposizione la pista per uso esclusivo, cosa che è necessaria quando si eseguono certi tipi di test materiali o sessioni di allenamento mirate; in altri casi è possibile solo a patto di pagare costi esorbitanti, non sostenibili da atleti indipendenti. Infine ci sono le questioni amministrative-politiche: non tutti i velodromi, pur soddisfando i requisiti giusti, sono omologati UCI; in pratica non tutti sono opzioni valide per correre in modo ufficiale. Spesso queste esclusioni sono dovute a ragioni che trascendono il ciclismo, come accordi economici e politici tra le rispettive federazioni ciclistiche.

Vittoria Bussi è una matematica e difficilmente lascia qualcosa al fato;

per quanto la conosco io, mai.

Scelta del velodromo: scienza e arte

Insomma, i fattori da tenere in considerazione per la scelta del velodromo giusto sono moltissimi: al pari dell’allenamento, è una vera e propria scienza. 


Bonus: vuoi costruire il tuo velodromo?

Questo PDF (in francese, bien sur) della FFC ti spiega come fare


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